cerchio oro

Face au Firmament des Grands Maîtres, découvrez les témoignages de nos visiteurs.

Siamo scienziati che lavorano in discipline biologiche. I nostri maestri sono Sydney Brenner, Barbara McLintock, Richard Feynman, Carl Sagan, Leonardo Da Vinci, Newton, Darwin, Rosalind Franklin, Marie Curie

S.

Leopardi

C.

La mia famiglia

E.

Di Grandi Maestri ne ho avuti tanti.. Potrei nominare Eraclito che con il suo "panta rei"mi ha sempre ricordato l'instabilità della condizione umana e la durata effimera delle cose, delle situazioni. Questo mi ha aiutata ad andare oltre alle sconfitte alle cadute, le fatiche, a credere che qualcosa di ancor più bello fosse ad aspettarmi e a cercare di godermi interamente la bellezza di ciò che stavo vivendo. Maestri sono stati e continuano ad esserlo i miei figli perché mi hanno insegnato ad essere mamma e madre. Maestra è stata anche Flora, mia zia anche se "zia " non l'ho mai chiamata. È stata sorella, amica, confidente ma più di tutto è stata colei che mi ha insegnato ad essere Donna per poi accompagnarmi nella mia individualità, come Silvia, in ogni momento importante della mia Vita.

S.

C'è una particolare scelta di stile di vita che io consdero pienamente eroica, ed è questa: vivere il proprio ruolo sociale con coerenza, responsabilità e dignità Walter Bonatti

V.

Freddie Mercury con le sue canzoni d’effetto e dai profondi significati.

E.

"L'amore é piu forte della gravitá" Mago Merlino

P.

Petronio… guardare con epicureismo “la natura delle cose della vita”

D.

Ho avuto una mamma di quelle di "una volta"....piu'bacchettate che discorsi ma una cosa me la ricordo e spesso la ripeto (non meravigliarti mai di quello che combinano i figli degli altri perché di figli ne abbiamo tutti!

a.

Da piccola mi sono sentita a lungo attratta ed ispirata da una zia paterna, neurochirurgo in un'epoca in cui le donne erano piu spesso casalinghe, non interessate alla propria realizzazione professionale. Durante il periodo dell'adolescenza è stata per me di grande ispirazione un'altra donna, una psicoterapeuta, coraggiosa, impegnata socialmente, animata da forti valori essenziali, che mi ha mostrato il genere di persona adulta che avrei voluto diventare. Oggi mi ispirano e attraggono tutte le persone che sanno trovare il coraggio di essere fedeli a se stesse, con amore e sensibilità, senza calpestare gli altri, crescendo e migliorando, senza sentirsi mai arrivate.

B.

I miei genitori, che a loro modo mi hanno insegnato il valore del progetto, visualizzare un desiderio e lavorare per raggiungerlo: la famiglia, la casa. E poi il mio professore di laboratorio del liceo artistico, che mi ha insegnato ad innamorarmi del progetto, di ogni suo passo, della ricerca e della bellezza.

D.

"L'amore é piu forte della gravitá" Mago Merlino

P.

Vorrei poter tornare ad essere felice in questo mondo di incertezze.

M.

Le mie maestre sono state le mie figlie: mi hanno portato a guardare e imparare quello che in tutta una vita non ho mai saputo vedere e vivere

R.

Mammina mia.

V.

La mia mamma e il mio papà 💕

V.

Il mio più grande maestro è mia mamma, la donna più forte che conosca.

A.

Mamma e papà

L.

I miei genitori che mi hanno resa quello che sono.

Annalisa

A.

I miei grandi maestri, nell’epoca digitale, sicuramente sono Steve Jobs ed Elon Musk. Entrambi hanno cambiato il mondo ed il modo di interpretare la realtà in cui oggi viviamo, persone visionarie in grado di creare il futuro con le proprie idee ed i propri pensieri.

A.

Adoro i quadri di Caravaggio per i colori vivi e il realismo che trasmettono, ma sono affascinata anche dalle opere di Kandinsky, Monet e Rembrandt. Ho avuto la fortuna di visitare una mostra dedicata a Frida Kahlo qualche anno fa, scoprendo in lei un’artista poliedrica e una donna forte e profonda. Le sue poesie e i suoi pensieri, tanto quanto i suoi quadri, riescono sempre a farmi riflettere.

In ambito musicale, amo gli italiani Ligabue, Vasco, Jovanotti e Pezzali, che hanno segnato non solo la mia adolescenza ma continuano a essere presenti nella mia vita. Non perdo mai l’occasione di andare a un loro concerto. Allo stesso tempo, adoro i Queen e i Metallica, forse più “duri”, ma rappresentativi di un periodo particolare della mia vita, in cui la musica mi ha aiutata a comprendermi meglio.

Tra gli autori che mi ispirano ci sono Govoni, Terzani, Ilaria Tuti e Sepúlveda, le cui opere mi hanno lasciato un segno profondo.

S.

Antoine de Saint-Exupéry, con la sua opera Il piccolo principe, è stato per me un grande maestro. La frase "L'essenziale è invisibile agli occhi" ha profondamente influenzato il mio approccio all'insegnamento. Mi ha insegnato a guardare i miei studenti oltre le apparenze della quotidianità, cercando di scoprire e valorizzare il loro potenziale nascosto.

Un’altra guida nel mio percorso è stata una frase di Arturo Graf: "Ottimo è quel maestro che, pur poco insegnando, fa nascere nell'alunno una voglia grande d'imparare". La trovai per caso in un Bacio Perugina, ma è diventata il mio motto. Questo pensiero mi ricorda che il compito di un maestro non è solo trasmettere conoscenze, ma accendere la curiosità, stimolare la passione e la voglia di imparare, principi che cerco di mettere in pratica ogni giorno.

P.


Mio padre (che conosco solo io), e Leonardo Del Vecchio

L.

Leonardo da Vinci mi ha insegnato il valore della curiosità e della passione applicata a ogni aspetto della vita. Mark Rothko, invece, mi ha ispirato con la sua capacità unica di tradurre le emozioni in arte. Infine, Omero, con Iliade e Odissea, è stato il mio primo incontro con il mondo dei racconti epici: a scuola queste opere mi hanno profondamente colpito, grazie ai loro personaggi, storie e legami con eventi storici reali.

G.

I miei principali maestri nella vita sono stati innanzitutto mio padre, che mi ha trasmesso valori fondamentali su cui ho costruito il mio modo di essere, e il mio padre professionale, che con una semplice ma efficace lezione mi ha insegnato che “per risolvere un problema, bisogna occuparsene”.

Tra le figure celebri che mi hanno ispirato, Steve Jobs mi ha insegnato a rimanere folle, Sergio Marchionne a rimanere concreto e Domenico Bosatelli a rimanere curioso.

Infine, un grande filosofo come Sant’Agostino mi ha lasciato un insegnamento che applico ogni giorno: “Non c’è alcun vantaggio nell’essere vicino alla luce se gli occhi sono chiusi”. Questa frase guida le mie decisioni e i miei momenti di riflessione, ricordandomi sempre l’importanza di affrontare la vita con consapevolezza e apertura.

V.

I miei primi grandi maestri sono stati i miei genitori, che nella loro semplicità mi hanno trasmesso il significato profondo di famiglia, rispetto e discrezione, valori che sono diventati capisaldi della mia vita. Mi hanno anche ispirato l'aspirazione, ancora da raggiungere, al “volare leggero sulle cose senza macigni sul cuore”, come scriveva Calvino.

Parallelamente, ho trovato guida e ispirazione nei grandi cantautori e scrittori che ho avuto il piacere di leggere e ascoltare: da Baudelaire a Stendhal, da Cesare Pavese a Pessoa e Alda Merini; e poi ancora attraverso la musica di De André, Battiato, Sting e Adele.

A.

I lirici greci arcaici…Alceo, Saffo e Anacreonte, potei greci semisconosciuti ma che in versi brevi riuscivano a leggere tutte le emozioni del mondo… Emozione e sintesi sono rimasti due insegnamenti fondamentali anche per il mio lavoro.

A.

Le Corbusier; Alvar Alto, Arne Jacobsen

N.

Mia nonna Bepina, Walter Bonatti, Enzo Mari, Giuseppe Garibaldi, Ettore Sottsass, Friedrich Nietzsche, Pablo Neruda, Ernest Hemingway, Gabriela Mistral, la mia maestra delle elementari, Paolo Sorrentino, Enzo Ferrari, Bruce Lee, Franco Bolelli e il personaggio di Ken il Guerriero sono stati per me punti di riferimento, ciascuno a suo modo, lasciando un’impronta significativa nel mio cammino.

C.

Frida Kahlo, Zygmunt Bauman (con il suo Modernità liquida) e Nietzsche sono stati per me riferimenti fondamentali, ognuno con il proprio contributo unico al mio percorso di crescita e riflessione.

V.

Un grande pensatore è stato a mio parere Aristotele.

M.

Le sorelle Brontë, Isabel Allende e, più di recente, l'immensa Alda Merini hanno segnato profondamente il mio percorso, senza dimenticare G.G. Márquez. Posso dire che libri come Jane Eyre (più di Cime tempestose), La casa degli spiriti, L’amore ai tempi del colera e Dell’amore e di altri demoni (più di Cent’anni di solitudine) hanno plasmato la mia educazione sentimentale durante gli anni dell’adolescenza.

I.

Newton e Gandhi sono stati per me guide attraverso due loro celebri frasi, che sento profondamente affini a ciò che sono diventato. Newton mi ha insegnato l'umiltà nella ricerca della verità con la sua riflessione: "Io non so come mi giudichi il mondo. Io so solo che mi sento come un bimbo che gioca sulla riva del mare... mentre il mare della verità resta inesplorato davanti a lui." Gandhi, invece, mi ha ispirato con la forza della volontà: "La forza viene da una volontà indomita."

L.

Luigi Frigerio, Oheme and van Sveden, Peter Walker, Thomas Church, Leo Buscaglia, Hermann Hesse

M.

Sicuramente Leonardo Da Vinci, Piero Angela, Alessandro D’Avenia, Kurt Cobain, Amy Winehouse, Freddie Mercury, Anne Lembke, tutti i bambini che ho incontrato nella mia vita adulta.

I.

Le persone che hanno maggiormente segnato il percorso della mia vita sono stati senza dubbio i miei genitori. Crescendo, spinta dalla curiosità e dal desiderio di formazione, mi sono avvicinata a Stephen Covey e Tony Robbins, due formatori di grande spessore che hanno arricchito il mio cammino.

L.

Molti maestri mi hanno ispirato nel tempo: Rousseau per la sua critica all'illuminismo e l'importanza della formazione di individui liberi; Pasolini per il suo cinema; Kierkegaard per l'idea che la verità non si raggiunge solo con la razionalità, come esemplifica nella metafora della farfalla; e Simone de Beauvoir.

D.

Picasso, con Guernica, mi ha insegnato il valore dell'impegno morale nelle scelte democratiche e civili, oltre a offrire un nuovo paradigma di visione. Quest'opera, con la sua denuncia contro la guerra, rimane un monito universale, particolarmente significativo in un'epoca di fragili equilibri globali.

D.

François Truffaut, esponente della Nouvelle Vague, è stato un rivoluzionario del cinema francese e internazionale. Con il suo capolavoro Effetto Notte, trasmette emozioni vivide e autentiche attraverso una narrazione che riflette le sfide e i contrattempi della creazione cinematografica. Da lui ho imparato la poesia, la capacità di osservare, la bellezza del presente come promessa di un futuro, e che la cultura è la vera rivoluzione.

Alberto Burri, con le sue opere e in particolare con il Cretto, mi ha insegnato che anche da una spaccatura o da una crepa può nascere la ricostruzione.

Erri De Luca, attraverso libri come Il peso della farfalla, mi ha fatto riflettere sul profondo e radicale rapporto tra l’uomo e la natura.

D.

I miei Maestri sono stati, mia Madre, gli amici più cari, un Prete Amico Don Fabio Baroncini fino a mia moglie Gemma compagna di Vita e quindi anche Maestra.
Per diversi aspetti il fattore comune tra loro è l’amore che Gesù ha manifestato nella mia vita arricchendola senza togliere nulla al dolore della mia inadeguatezza in tante situazioni. Amore trasmesso attraverso fatti, incontri e persone, spesso attraverso il percorso di don Giussani e del movimento che ha creato: Comunione e Liberazione

S.

I pittori dell’impressionismo, tutti. Perché si sono liberati del bello “per convenzione” e hanno iniziato a rappresentare il loro bello, il loro punto di vista.

S.

Germano Celant e Ida Gianelli sono stati fondamentali nei miei primi passi nel mondo dell'arte. A 25 anni, quando realizzai i miei primi cataloghi importanti con loro, non avevo ancora esperienza e loro mi hanno insegnato tutto. Già figure di rilievo nel panorama artistico, hanno avuto la pazienza e la fermezza di farmi crescere, spesso chiedendomi di lavorare fino a tarda notte, ma sempre ricompensando il mio impegno con la loro stima. Da loro ho imparato che la serietà nel lavoro non esclude mai il sorriso.

E.

Don Giussani, mio professore di teologia all'Università Cattolica, mi ha trasmesso un insegnamento fondamentale: il valore assoluto della libertà. È stato lui a farmi comprendere che spesso il meglio è nemico del bene, un principio che ha segnato profondamente il mio modo di vivere e di affrontare le scelte.

E.

Tra i maestri che hanno influenzato il mio percorso, un posto di rilievo spetta al teologo Dietrich Bonhoeffer. Il suo pensiero, e in particolare l’affermazione “tutto è grazia”, ha avuto un profondo impatto su di me, insegnandomi a riconoscere il valore della vita anche nelle sfide più difficili.

A livello personale, una figura altrettanto significativa è il nonno di mio padre, Angelo Pedrali, poeta dialettale di Borgo Santa Caterina. Sebbene non abbia mai avuto la possibilità di conoscerlo direttamente, le sue poesie e il suo impegno culturale hanno lasciato un’impronta indelebile nella mia vita. Angelo Pedrali era un custode delle tradizioni, una guida poetica e culturale che, attraverso i suoi versi, ha saputo raccontare con autenticità la vita del borgo. La sua eredità culturale continua a ispirarmi profondamente.

A.

I miei riferimenti saranno per sempre Nonna Elsa e Rita Levi Montalcini, che ho avuto piacere di conoscere e che mi ha permesso di comprendere il vero concetto di responsabilità e di sacrificio.

A.

I miei grandi maestri provengono senza dubbio dal mondo del cinema: registi che hanno profondamente influenzato la mia visione narrativa ed estetica. Tra questi, Steven Spielberg, David Fincher, Peter Jackson e le sorelle Wachowski.

R.

Sicuramente Tiziano Terzani ha avuto un impatto profondo su di me, a partire dal 2003, anno in cui lessi il suo libro Un indovino mi disse.

In quelle pagine trovai una sorta di filo conduttore che riuscì a connettere i tanti puntini sparsi della mia vita: a 32 anni erano ancora disordinati, come in quei giochi per bambini. Quella lettura risvegliò in me una passione e una curiosità per il mondo esterno, un interesse che mio nonno aveva acceso portandomi con sé nei nostri primi viaggi insieme.

Terzani, con la sua ricca corrispondenza di viaggio, in realtà parlava di molto più che di luoghi: il suo era un approccio alla vita. Offriva chiavi di lettura in cui mi sono sempre riconosciuto, rendendo le sue riflessioni un punto di riferimento.

Tra le sue parole, una frase mi è rimasta scolpita nella memoria da allora:
"La fortuna prima o poi cambia sempre: si tratta solo di aspettare e di avere un amico, uno psicoterapeuta o… un indovino con cui spartire l’angoscia".

M.

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